Le stime ISTAT riportano dati allarmanti circa il numero di divorzi in Italia. Addirittura più del 50% dei matrimoni finirebbe in un divorzio entro i primi 10 anni dal “Sì”.
Di queste coppie divorziate solo un piccola parte dichiarerebbe di aver mantenuto un'organizzazione famigliare serena ed armoniosa per il bene del figlio che, ovviamente, è ancora troppo piccolo per gestirsi da sé e per comprendere la complessità degli eventi. I
l più delle volte i matrimoni finiscono in liti, sia sul piano personale che legale. A volte vi è solo un allontanamento degli ex coniugi che, seppur pacifico, crea un isolamento in tutte le parti, padre, madre, figli. Un fenomeno che spesso viene osservato nella società di oggi è la fortissima presenza di mamme che crescono un figlio da sole. Questo, purtroppo, avviene sia in caso di divorzio, sia in caso di famiglia ancora congiunta. Spesso, i padri, pur mantenendo la famiglia economicamente, non si occupano quasi per niente della crescita emotiva, affettiva ed intellettuale del figlio, delegando tutto ciò alla madre.
Questo problema non è affatto sconosciuto nel mondo occidentale. La figura paterna, negli ultimi 50 anni, ha subìto un declino contemporaneamente alla perdita dei valori che reggevano la società di un tempo. Maggior disinteresse si mostra per i valori della società, per la cultura, per le regole e per il rispetto del prossimo, maggiore sarà il disinteresse di un padre verso il figlio e la madre.
Molti madri affermano “gli uomini oggi vivono come dei ragazzini” riferendo che si interessano troppo ad attività ludiche che generano spensieratezza, proprio perchè è dai pensieri che si vuole stare lontani.
Questo disimpegno crea delle madri costrette a dover svolgere due ruoli che per loro natura sono complementari solo se suddivisi ad entrambi i genitori. In poche parole, una madre che svolge sia un ruolo materno che un ruolo paterno va incontro ad un vero e proprio “errore educativo”.
Una domanda che dovrebbero porsi è
“perchè serve un padre a mio figlio?” oppure
“posso fare anche da padre, oltre che da madre?”.
La funzione del padre, fin dai tempi più remoti in cui si documentano i primi esempi di famiglia “classicamente composta”, ha un ruolo ben definito e chiaro, portare la Legge. Innanzitutto va chiarita una cosa: il padre lo sceglie la madre, e non viceversa. E lo sceglie per una funzione ben precisa, ovvero introdurre la Legge che regola il processo di sviluppo del figlio. La Legge serve al figlio a porsi dei limiti sani e sicuri dentro cui costruire la sua vita. Il padre ha anche il compito di trasmettere, tramite la sua esperienza di vita, un sapere al figlio sul “come vivere una vita”. Le madri che non possono contare sulla presenza di un uomo accanto, sia perchè non c'è fisicamente ma anche emotivamente, spesso riportano sintomi di:
-stanchezza
-stress
-smarrimento
-tristezza
-ansia
-attacchi di panico
-senso di abbandono
-rabbia
-disturbi del sonno
-senso di colpa
Ciò che avviene spesso, inoltre, è che le madri sperimentano un senso di impotenza non riuscendo ad “attivare” alcun tipo di sostegno che possa coadiuvarsi al loro operato nella crescita e nell'educazione del figlio. L'impotenza spesso si trasforma in rabbia, attivando una dinamica di frustrazione difficile da controllare che, nella migliore delle ipotesi, spinge a chiedere aiuto. Le figure professionali che sono chiamate ad educare, come gli insegnanti, i medici, gli psicologi, svolgono una sorta di “esempio paterno”, in grado di orientare sia il bambino verso una strada, ma anche di supportare la madre nel processo educativo.
La figura dello Psicologo può svolgere un ruolo determinante in questa dinamica. Servirsi del suo aiuto permette alle madri di:
- conoscere strategie di gestione funzionali
- conoscere eventuali problemi che il figlio esterna con comportamenti-problema
- avere un supporto nell'orientamento scolastico del figlio
- servirsi di uno spazio in cui il figlio possa esternare il suo malessere
- conoscere nuovi modelli educativi
- liberarsi dal forte peso di sentirsi “una mamma da sola”
- prevenire problematiche ancor più gravi che possono insorgere in adolescenza
Se hai bisogno di una consulenza psicologica per te o per la tua famiglia, puoi chiamare o scrivere ai seguenti contatti. La prima consulenza è sempre gratuita e non vincola a continuare se non lo si desidera.
Contatti:3478097259
studiogagliano.psi@libero.it
www.studiopsicologicogagliano.com
Pagina Facebook: “Studio Psicologico Gagliano”