I compiti per casa: tragedia per migliaia di famiglie italiane.
È proprio così, quando i nostri figli, arrivati in prima elementare, portano a casa i primi compitini, anche nelle famiglie più solide e serene, genitori e figli rabbrividiscono al pensiero di svolgere riassunti, dettati e ripetere tabelline. Gli esperti nel settore da anni discutono sulla validità dei compiti per casa, io sono favorevole ad essi, ma con dovute accortezze.
I compiti per casa devono essere considerati un privilegio per imparare di più, per consolidare le conoscenze apprese in classe, per abituare subito i bambini che è necessario lavorare tanto per avere grandi successi nella vita. Premesso che ogni insegnante deve assegnare i compiti con intelligenza e buon senso, coordinandosi con gli altri colleghi, come nel caso delle medie inferiori e superiori, i problemi legati ai compiti sono diversi. Su come essi vanno affrontati attraverso un buon metodo di studio ne abbiamo parlato la scorsa volta. Parliamo di problemi specifici. Innanzitutto uno dei più comuni consiste nel fatto che il bambino non porta i compiti da fare o li riporta errati. L’unico modo per risolvere il problema è prima di tutto comunicare il problema all’insegnante e usare un mezzo di comunicazione privilegiato per essere sempre aggiornati, poi capire il perché del comportamento del ragazzo, cercando di mantenere la calma, ma usando toni fermi e decisi. Rinnovo il pensiero che è necessario immediatamente responsabilizzare i bambini, perché poi abituarli quando già vanno a scuola diventa più complicato. L’essere responsabili deve essere un grande e bellissimo gioco, non un peso o peggio un fastidio.Un buon metodo per rinforzare nei bambini tabelline, poesie a memoria, saper far di conto etc. consiste far comprendere loro che quello che studiano non rimane a scuola, ma è utile per la vita, per esempio coinvolgendoli al supermercato nel fare le somme dei costi di diversi prodotti, oppure ponendo loro semplici problemi pratici. I bambini impareranno divertendosi!Insegnato ai figli un buon metodo di studio, è necessario che i genitori, anche stanchi morti, verifichino il lavoro dei propri figli tutti i giorni, anche per soli 5 minuti, è necessario rendere quest’azione un’abitudine per la famiglia. Se essi non sono stati svolti per bene è necessario, senza urlare o dire frasi umilianti che colpiscano l’autostima del ragazzo (Sei un buono a nulla! Non riesci a fare nulla da solo! Sei un incapace!), spiegar loro come è importante fare bene il proprio lavoro anche con esempi pratici: “Sai tesoro, se non finisco questa cosa al lavoro, mi rimproverano e perdo il posto.”
Questi 5-10 minuti solo per loro creano complicità tra figli e genitori, fortificano il legame, i piccoli sentono che i genitori sono interessati a quel che fanno e, pur di fare bella figura con loro e meritarsi un bel complimento, vedrete che faranno i compiti sempre meglio!Nel caso in cui i vostri figli sono seguiti da un docente privato, verificate che i compiti siano stati fatti dai ragazzi e non da lui, a costo di essere incompleti. Anche questa figura è una vostra alleata nella crescita dei vostri figli, non fate l’errore grossolano che, visto che la pagate, deve arrivare tutto e subito! I ragazzi devono essere i PROTAGONISTI della loro crescita,responsabilità comprese e bisogna rispettare i tempi di ciascun ragazzo.In sintesi:1 Arrivati a casa controllare i quaderni e i compiti;2 Non criticate il compito, ma verificate esattamente cosa sa fare vostro figlio, cosa ha fatto da solo e cosa con l’aiuto di qualcuno;3 Parlate con il docente e stabilire con lui un piano per risolvere le lacune.
Naturalmente io spero sempre nella disponibilità dei colleghi ad utilizzare tecniche di apprendimento innovative ed ad essere disponibili con i genitori, con l’unico scopo di rendere lo studio un’attività formativa, educativa e anche divertente e stimolante.
Per qualsiasi dubbio, perplessità, domande scrivetemi a mammedicatania@gmail.com